“Dove crollano i sogni” – si paga con il sangue, Bruno Morchio

Il romanzo “Dove crollano i sogni“, scritto dall’autore Bruno Morchio e pubblicato nel 2020, ha vinto ilPremio internazionale “Casinò di Sanremo 1905-Antonio Semeria”.

Genova, quartiere Certosa. La diciassettenne Ramona, detta Blondi per il suo aspetto, vive con la madre single in un piccolo appartamento maltenuto. Rimasta incinta durante le superiori, la ragazza non ha mai terminato le scuole, e trascorre le sue giornate gozzovigliando al bar con gli amici, e ascoltando la madre che si ubriaca da sola il sabato sera. 

Ma a Blondi questa vita sta decisamente stretta. Non vuole passare gli anni più belli a strinarsi di fumo e a bere, ma soprattutto non vuole fare la fine di sua madre. 

Un giorno, dalla parrucchiera, le capita sotto mano una rivista che parla del Costa Rica. Da quel momento il suo unico obiettivo diventa racimolare un po’ di soldi per poter scappare all’estero e cominciare una nuova vita. Blondi cerca di coinvolgere Cris, il fidanzato, nel suo progetto segreto, che però sembra molto più interessato agli spinelli e all’eroina. 

Blondi però non molla, e nella sua mente inizia a farsi strada un piano crudo e violento. È disposta a tutto pur di ottenere quello che vuole, e un giorno si presenta l’occasione giusta. Cosa sarà disposta a fare Blondi pur di raggiungere il suo obiettivo? 

Blondi è la voce narrante di “Dove crollano i sogni” e conduce il lettore per mano nel quartiere di Certosa. “Da qui il mare non si vede” pensa spesso la ragazza, così come non si vedono le speranze delle persone che abitano lì. Divisi dalla Genova bene, gli abitanti di Certosa sembrano destinati fin dalla nascita a fare dei lavori pesanti e mal pagati, e perdersi nei fumi dell’alcol e della droga. Le giornate di Blondi trascorrono vuote e inconcludenti, con amici che non le piacciono e che sprecano il loro tempo chiacchierando e facendo qualche tiro. Anche il suo ragazzo Cris, il bello del quartiere, non lavora, non studia, ed è apatico nei confronti della vita. 

Blondi però ha un sogno, mollare tutto e trasferirsi in Costa Rica, dove potrà ricominciare da capo. Per comprare il biglietto aereo però, le servono soldi. Tanti soldi. La madre, con il suo impiego in un ospizio, non può certo aiutarla, così inizia a farsi strada nella sua mente un’idea malvagia.

Questo romanzo noir del genovese Bruno Morchio viaggia su binari paralleli, destinati a non incontrarsi mai. È un ambiente in costante contrapposizione. La Genova ricca che guarda il mare piena di speranza, e il quartiere Certosa, soffocato dietro un grande ponte di cemento, dove crollano i sogni. L’accettazione della propria condizione degli amici, e la ribellione di Blondi. La bella Ramona, dai capelli d’oro e con gli occhi azzurri, pian piano inizierà a mostrare la sua seconda faccia. Disposta a tutto pur di raggiungere il suo obiettivo, Blondi non esiterà a coinvolgere il suo ragazzo e alcune persone innocenti. Tutta la rabbia della ragazza nei confronti del suo quartiere e della sua condizione scoppierà all’improvviso, e qualcuno dovrà pagare con il sangue. In un susseguirsi di complotti e attimi di terrore, il lettore conosce una Blondi completamente diversa rispetto alle prime pagine del romanzo. 

I dialoghi, schietti e veloci, spesso contengono espressioni di slang giovanile, a tratti scurrile e a tratti molto maturo, ulteriore contrapposizione che mostra la vera personalità di Blondi.  

Il finale, completamente diverso da quanto atteso, risulta spiazzante e sconcertante. 

“Eppure è così che gira il mondo. I bocconi più succulenti se li pappano gli squali. E in questo mare lurido dove ogni giorno nuotiamo senza speranza non c’è altro che squali e pesci pagliaccio. E bisogna decidere. Io voglio essere uno squalo.” 

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