“Imperfezione” – Una storia naturale, Telmo Pievani

L’autore Telmo Pievani è professore di Filosofia delle scienze biologiche presso l’Università degli studi di Padova. Filosofo e storico della biologia, nonché esperto di teoria dell’evoluzione, pubblica nel 2019 il libro “Imperfezione. Una storia naturale”.

In principio fu l’imperfezione. Una disobbedienza all’ordine precostituito, una ribellione senza testimoni, nel cuore della più buia delle notti. Qualcosa si ruppe nella simmetria, 13,82 miliardi di anni fa. Si alzò un soffio impercettibile, e la grande matita dell’universo cadde rovinosamente da una parte e non dall’altra. Una piccolissima, infinitesimale anomalia divenne scaturigine d’ogni cosa.

Gia’ dall’incipit, si capisce che questo libro si prefigge di spiegare la storia dell’evoluzione umana seguendo ragionamenti divertenti e satirici, alla portata di tutti. Dal Big Bang ai giorni nostri, l’evoluzione dell’uomo e’ stata una serie di inciampi, errori grossolani e cadute. Pensiamo al nostro corpo, che Pievani definisce “perfetto come quello di un personaggio dei Simpson”. La colonna vertebrale deriva da quella di un quadrupede, che nel corso dei secoli si e’ raddrizzata in posizione verticale alla bell’e meglio, riadattando ossa, muscoli e tendini.

Lo stesso ragionamento vale per il Dna, un agglomerato di geni che, combinandosi a casaccio, da’ origine a progressi e regressi. E’ un laboratorio vero e proprio, dove niente e’ pianificato, ma tutte quello che esce deriva da incroci fatti a caso.

Cos’ha portato l’uomo dalle caverne allo spazio? La sua intelligenza e le sue capacita’ logiche. Sbagliato! I suoi sbagli e le sue sbavature.

Lo stesso concetto di perfezione, secondo l’autore, non e’ altro che un mito creato proprio dall’uomo. L’idea di avere un modello a cui tendere e assomigliare ci permette di fare dei paragoni e costruire delle gerarchie. Anche la storia, vista come un continuo progresso, non e’ che un pretesto per infondere sicurezza e tranquillita’.

Ma quindi tutto quello che siamo diventati finora e’ da buttare? Tutt’altro. Nel corso della sua evoluzione, l’uomo e’ stato in grado di fare della sua fragilita’ la sua forza. L’uomo e’ tra gli animali piu’ sfortunati, non ha lunghi denti e artigli per difendersi, o una pelliccia folta per sopportare i climi piu’ rigidi. Contrariamente alle altre specie animali, i cuccioli dell’uomo impiegano tanto tempo a crescere, rimanendo vulnerabili molti anni. Ma giocando piu’ a lungo, imparano molte piu’ cose fuori dai binari prestabiliti, che non sono esclusivamente legate al ciclo della caccia e della procreazione. Da adulti, dopo aver fatto tante esperienze, creano la ruota, il fuoco e sono piu’ furbi rispetto alle altre specie perche’ hanno fatto piu’ errori prima. Il ritardo nello sviluppo e’ diventata quindi la nostra arma vincente.

“Dovremmo immaginare l’evoluzione non come il lavoro di un ingegnere che inventa con precisione matematica, ma come l’opera di un artigiano che fa bricolage rimaneggiando con fantasia il materiale a disposizione.”

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