“La cacciatrice di storie perdute” – il coraggio di cambiare, Sejal Badani

Il romanzo “La cacciatrice di storie perdute” e’ stato scritto dall’autrice Sejal Badani, avvocatessa che ha deciso di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Il libro e’ stato pubblicato in Italia nel 2019.

Jaya e’ una donna di origini indiane che vive e lavora a New York. Insieme al marito Patrick, sta cercando di superare una profonda crisi dopo il terzo aborto, senza riuscirci. Per riuscire a staccarsi dalla vita frenetica della citta’ e cercare di ricucire il suo legame con il marito, Jaya decide di fare un viaggio in India, alla ricerca delle sue origini.

Fin da quando era una bambina, Jaya chiedeva alla madre di raccontarle qualcosa dei nonni e della sua infanzia, ma la madre cambiava subito argomento, chiudendosi in se’ stessa. Adesso e’ arrivato il momento per Jaya di scoprire la verita’ sulle sue origini.

Arrivata in India, Jaya si trasferisce nella casa dove un tempo abitavano i suoi nonni, ormai scomparsi. Qui, grazie a Ravi, un domestico della famiglia, inizia a conoscere la vita della nonna. Addentrandosi nelle vicende passate, Jaya viene a conoscenza di alcuni segreti rimasti sepolti per anni, che le faranno vedere la madre sotto una luce tutta nuova.

A contatto con la famiglia di Ravi, il profumo delle spezie, i vivacissimi colori dei sari delle donne indiane, il cuore di Jaya si alleggerisce, e pian piano riesce a parlare di nuovo con il marito Patrick, che la raggiunge in India. Insieme, prenderanno la decisione piu’ importante della loro vita.

Il romanzo “La cacciatrice di storie perdute” e’ ambientato principalmente nell’India di oggi e di ieri. Jaya vede l’India dei giorni nostri, con tutte le distinzioni tra le varie caste che le sembrano inconcepibili. Non riesce a capacitarsi come facciano i bambini a crescere in mezzo a mucchi di sporcizia, in mezzo agli animali randagi. Grazie a Ravi pero’, riesce ad andare oltre, e ad avvicinarsi alla spiritualita’ che guida il popolo indiano.

L’India di ieri, dove viveva Amisha, la nonna di Jaya, e’ l’India dominata dall’Impero Britannico. Un incontro di due popoli completamente opposti e difficili da amalgamare, che pero’ vedra’ nascere una storia d’amore dolcissima e impossibile da vivere.

Amisha, sposata con Deepack e madre di tre figli, vive la vita che le hanno imposto. Non ama il marito e trascorre le sue giornate seguendo le faccende di casa insieme ai domestici. Quando nel suo villaggio viene aperta una scuola britannica, Amisha non crede ai suoi occhi. Fin da bambina era solita scrivere storie e racconti, e adesso ha finalmente la possibilita’ di imparare una lingua nuova. Deepack non si oppone, abituato alle stravaganze della moglia. Amisha inizia cosi’ a studiare l’inglese, e conosce Stephen, luogotenente dell’esercito inglese. Lui le chiedera’ di insegnare letteratura ai ragazzi indiani, realizzando il suo grande sogno.

I due trascorrono molto tempo insieme, arrivando ad essere piu’ di semplici amici. Ma per una donna indiana e’ sconveniente farsi vedere con un uomo che non sia il marito, e Amisha, mettendo a tacere i suoi sentimenti, rinuncia all’amore, perche’ schiava delle tradizioni fortemente radicate del suo tempo.

Le storie d’amore tra Amishe e Stephen e Jaya e Patrick scorrono su piani e tempi diversi, una solita ma irraggiungibile, l’altra ormai al capolinea. E’ uno scambio continuo di sentimenti tra passato e presente, Jaya rivede in se’ molte caratteristiche della nonna, e capisce le improvvise chiusure della madre. Ma solo quando Ravi arrivera’ alla fine del racconto, togliendosi il grandissimo peso dal cuore che lo perseguita da molti anni, Jaya trovera’ finalmente se’ stessa.

Un romanzo coinvolgente fino alla fine, una finestra sull’India e sulle sue meravigliose tradizioni. A tratti duro, perche’ mette davanti la realta’, non sempre rosea della vita nei villaggi. Un romanzo basato sulla contrapposizione di ieri e di oggi, di sentimenti ricambiati e non, alcuni destinati a finire, altri mai sbocciati del tutto. Un libro che ci insegna che solo affrontando i propri fantasmi interiori, si puo’ dire di aver raggiunto la liberta’.

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