“L’incubo di Hill House” – viaggio nell’inconscio, Shirley Jackson

“L’incubo di Hill House” è stato scritto dall’autrice statunitense Shirley Jackson nel 1959. Solo nel 1979 viene pubblicato per la prima volta in italiano. Recentemente, Netflix ha tratto una serie televisiva, riportando il romanzo sotto la luce dei riflettori.

Il professore Montague è conosciuto per essere un esperto di attività paranormali. Il suo ultimo lavoro prevede di far uscire allo scoperto i fantasmi che, si dice, si aggirano nella casa di Hill House. Egli stesso convoca tre persone, che reputa fondamentali per portare a termine la sua ricerca. Eleanor, una ragazza timida e riservata, Theodora, una giovane donna dal temperamento focoso e spesso irascibile, e Luke Sanderson, parente della famiglia dei custodi di Hill House.

La casa di Hill House “si ergeva sola contro le sue colline, chiusa intorno al buio; si ergeva così da ottant’anni e avrebbe potuto continuare per altri ottanta. Dentro, i muri salivano dritti, i mattoni si univano con precisione, i pavimenti erano solidi, e le porte diligentemente chiuse; il silenzio si stendeva uniforme contro il legno e la pietra di Hill House, e qualunque cosa si muovesse lì dentro, si muoveva sola”. Gli enormi saloni riccamente arredati, le scale a chiocciola verso le torri e le immense vetrate che sembrano digrignare come denti nascondono segreti oscuri, e le sorti orribili della famiglia che vi abitava. Si narra che nessuno, dopo la morte dei proprietari originari, sia riuscito ad abitarvi per più di dieci giorni.

Cosa si annida davvero nella casa di Hill House? Riusciranno i protagonisti a sopravvivere, durante le lunghe notti che sembrano non finire mai, quando la casa scricchiola e tante paia di occhi li osservano?

Il romanzo, considerato un thriller gotico dai tratti psicologici, inizia sembrando una normale storia di caccia ai fantasmi. Addentrandosi sempre di più nel racconto, si capisce però che il fulcro è molto più profondo e molto più umano. E’ la casa stessa a generare terrore nei suoi occupanti, perché sembra aver assorbito nelle pareti le paure più recondite e nascoste di ognuno di loro. Di giorno regna un silenzio assordante, di notte, quando ognuno si è ritirato nella propria stanza per la notte, iniziano gli incubi più neri. La paura, che durante il giorno si percepisce come un leggero brivido lungo la pelle, di notte diventa un urlo strozzato dal terrore.

La scelta dei personaggi non è assolutamente casuale. I tre individui scelti dal professor Montague non potrebbero essere più diversi. Eleanor è una ragazza fragile, infelice, convinta che il mondo non la voglia. Da sempre, fatica a dialogare con gli altri, ha trascorso tutta la vita solo in compagnia della madre malata. Non ha mai avuto un pretendente o un’amica con cui parlare. Hill House per lei sembra essere la prima vera occasione per uscire dalle mura domestiche. Ma la casa su di lei avrà un effetto devastante.

Theodora, l’altra ragazza presente nella casa, è l’esatto opposto di Eleanor. Coraggiosa ed esuberante per natura, sembra non aver paura di niente, e sbeffeggia la casa e i suoi occupanti paranormali. Subito tra le due donne si crea un legame di attaccamento reciproco molto profondo. Ognuna vede nell’altra le caratteristiche che le mancano. Spesso però, arrivano ad una lite, perché essendo completamente diverse, si creano forti incomprensioni.

I temi del romanzo sono due. Il primo è sicuramente il terrore. Il secondo, che scorre come un ago sottopelle, è il dualismo degli elementi. Shirley Jackson adora le contrapposizioni. Sono opposte le due ragazze con i loro caratteri agli antipodi, ma a vicenda si completano. Il romanzo si svolge seguendo perfettamente l’alternanza giorno/notte, contrapponendo la calma e il silenzio del dì alle paure notturne. Tutti i personaggi, all’apparenza dimostrano un certo carattere e un certo modo di comportarsi che sembra definito e fisso già da quando entrano nella casa. Poi però, via via che si presentano effetti paranormali, lo schema dei loro comportamenti cambia radicalmente, rivelando aspetti inimmaginabili.

L’aspetto più terrificante di Hill House, è che la casa stessa risucchia i suoi ospiti, cercando di imprigionarli per sempre all’interno delle sue mura. Hill House appare diversa per ognuno di loro, si rivela essere ciò che loro immaginano che sia. Addirittura, Luke Sanderson, inizialmente la vede come un grembo materno, caldo e accogliente. Ognuno di loro verrà chiamato a fare i conti con i propri demoni interiori, senza scampo. I protagonisti verranno talmente turbati dalle continue visioni da entrare in uno stato confusionale, scambiando il mondo dell’al di là per quello reale e viceversa. Solo se rimarranno vigili e accorti riusciranno ad uscire da quella casa.

Una risposta a ““L’incubo di Hill House” – viaggio nell’inconscio, Shirley Jackson”

  1. Ho finito qualche giorno fa la serie Netflix. Inquietante! Avevo paura di essere assalita nel mio letto tutte le notti! Non sapevo che la serie prendesse spunto da un libro. Grazie per la news 😉

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.