“Un ragazzo normale” – la giustizia delle parole scritte, Lorenzo Marone

Il libro “Un ragazzo normale”, scritto da Lorenzo Marone e pubblicato nel 2018, è ispirato alla vicenda di Giancarlo Siani, il giornalista de “Il mattino” scomparso in un attentato il 23 settembre del 1985.

Mimì è un ragazzino napoletano, che vive insieme alla sua famiglia nel quartiere Vomero. La sua esistenza insieme agli amici della palazzina scorre tranquilla come quella di ogni bambino della sua età. Mimì passa le sue giornate tra la scuola, le partite a calcetto e la strada. Il suo sogno più grande è quello di comprare un bellissimo e coloratissimo costume da Spiderman per poter partecipare ad una festa in maschera. La sua vita tranquilla viene movimentata dalla piccola Viola, ragazzina della quale Mimì è innamorato. Per cercare di conquistarla, Mimì la invita tutti i giorni sul terrazzo dell’ultimo piano dove vive Morla, una vecchia tartaruga, che aspetta con gioia i ragazzini con qualche foglia di lattuga.

Un pomeriggio Mimì conosce Giancarlo, che da subito diventa il suo eroe. Non indossa un costume colorato, non guida una batmobile e non ha superpoteri, ma Mimì viene colpito dalla sua penna, arma con cui Giancarlo è in grado di smuovere le montagne. Giancarlo Siani è un giornalista di cronaca nera, specializzato in indagini sulla camorra. Sarà proprio per mano della camorra che Siani verrà assassinato proprio davanti al palazzo in cui vive Mimì, il 23 settembre 1985.

Nei mesi che precedono la morte di Siani, Giancarlo e Mimì imparano a conoscersi, scoprendo grandi pregi uno nell’altro. Giancarlo ammira Mimì perché riesce ancora a guardare il mondo con innocenza e fiducia, tipiche della sua giovane età. Mimì impara da Giancarlo i valori dell’amicizia e dell’amore. Ma soprattutto scoprirà come le parole possano rappresentare uno spiraglio di libertà, capaci di imprimere per sempre nella nostra memoria i ricordi delle persone alle quali abbiamo voluto bene e che non ci sono più.

All’apparenza il romanzo sembra una lettura molto triste, perché tutti conosciamo già il tragico epilogo della vicenda. Guardando più in profondità però, cogliamo un messaggio di ottimismo. Per tutto il romanzo vediamo i fatti con gli occhi del giovane Mimì. Con lui viviamo un difficile rapporto con la sorella più grande, le paure per le verifiche a scuola, il batticuore per Viola e il suo stupore quando conosce Giancarlo. Mimì è affascinato da lui, lo vede come il suo supereroe personale. Un supereroe capace di far trionfare la giustizia con le parole scritte.

Ma a Giancarlo non piace essere considerato un supereroe. La sua missione è quella di difendere i più deboli e denunciare la camorra, armato solo della sua amata penna. Mimì identifica Siani quasi come un nuovo Robin Hood, e racconta alla nonna la sua nuova amicizia. La nonna gli risponde dicendo che “non esistono eroi al mondo, solo persone che ogni tanto fanno una bella azione, la cosa giusta, e poi tornano a essere uno qualunque”. Giancarlo è proprio questo genere di persona: un ragazzo semplice, che fa del suo meglio per cercare di migliorare la situazione e cercare di cambiare le cose. E, nonostante il triste epilogo, Lorenzo Marone lancia il messaggio di non mollare mai, perché tutti, nel loro piccolo, possono fare qualcosa per aiutare gli altri.

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