Le tre del mattino” – l’ora in cui tutto diventa possibile, Gianrico Carofiglio

Le tre del mattino” è l’ultimo romanzo dello scrittore Gianrico Carofiglio pubblicato nel 2017. Il titolo è ispirato alla frase di Francis Scott Fitzgerald, tratta dalla sua opera “Tenera è la notte”. La storia racconta la difficile relazione tra un padre ed un figlio in un momento particolarmente delicato della loro vita.

La storia viene raccontata in prima persona da Antonio, il figlio ormai cinquantenne, che illustra tutta la vicenda accaduta diversi anni prima attraverso un lungo flashback.

La vicenda si svolge negli anni Ottanta, quando Antonio, allora studente liceale non particolarmente brillante, vive con la madre poiché i genitori sono separati da anni. Affetto fin da piccolo da gravi episodi di epilessia, Antonio viene accompagnato a Marsiglia dai genitori. Qui deve incontrare il dottor Gastaut, un luminare nel campo dell’epilessia. Il dottore gli prescrive una cura particolare, e fissa un appuntamento con il giovane tre anni dopo.

Antonio ritorna a Marsiglia ormai maggiorenne accompagnato stavolta solo dal padre. A detta del dottore è praticamente guarito, serve solo un ultimo test che egli chiama “la prova dello scatenamento”. Questa prova consiste nello stare svegli per 48 ore di fila, in modo da stressare il fisico al limite della sopportazione. Nel caso in cui non si presentino attacchi epilettici, Antonio può dirsi completamente guarito.

Inizia così un vero e proprio viaggio contro le lancette dell’orologio, in cui Antonio e il padre cercheranno di tenersi svegli a vicenda per riuscire a superare la prova. Iniziano la giornata visitando Marsiglia, ed abbandonandosi via via a confessioni sempre più profonde. Antonio racconta al padre di essersi sempre sentito messo in ombra da lui, che si è realizzato alla perfezione nel suo lavoro, come stimato matematico, mentre il ragazzo non è mai stato particolarmente portato per le scienze. Il padre, dal canto suo, gli racconta di come ha conosciuto sua madre, delle sue aspettative per la vita da adulto e delle sue delusioni.

Il giorno seguente, padre e figlio proseguono la visita alla chiesa di Notre-Dame-de-la-Garde e una gita tra le acque della costa marsiliese. Alla Calanque de Morgiou, una spiaggia non lontana dalla città, fanno la conoscenza di Adèle e Lucie, due ragazze lesbiche, che decidono di invitarli ad una festa nella tenuta di un’amica. Padre e figlio accettano l’invito, pronti a festeggiare la loro ultima notte a Marsiglia.

Antonio e il padre si trattengono alla festa tutta la notte, e la mattina successiva tornano a far visita al dottor Gastaut, il quale conferma la completa guarigione del figlio.

Padre e figlio tornano quindi a casa, felici del responso del medico ma ancor più felici di aver recuperato il loro rapporto. Dopo pochi mesi però, il padre di Antonio viene improvvisamente a mancare. Antonio trova tra i suoi avere una lunga lettera, in cui il padre aveva descritto il loro viaggio a Marsiglia.

Antonio decide così di percorrere le orme del padre, e diventa a sua volta professore universitario.

Il tema principale del romanzo è il rapporto padre-figlio, tema molto caro a Gianrico Carofiglio, e già protagonista di altri suoi libri. Qui però, non compare il rimpianto o il rimorso, piuttosto il punto focale del racconto fissa l’attenzione su come un evento straordinario sia stato il motivo per riallacciare un rapporto ormai deteriorato da tempo. La complicità che si viene a creare tra Antonio e suo padre è inusuale, così com’è inusuale la vicenda che i due si trovano a vivere.

Il loro rapporto, quasi un rapporto di amicizia, si apre a confessioni molto intime, a volte perfino dolorose, che hanno lo scopo di recuperare il tempo perso. Quasi come se i due protagonisti sapessero inconsciamente di non avere più molto tempo da poter condividere assieme.

“Le tre del mattino”, l’ora in cui tutto diventa possibile, vede la rinascita di un rapporto ormai perduto.

Nella sua ultima lettera, il padre si congeda da Antonio con una frase molto significativa, che racchiude in sé il significato della vicenda: “Se la gente crede che la matematica non sia semplice, è perché non si rende conto di quanto complicata sia la vita”.

Nella vera notte buia dell’anima sono sempre le tre del mattino”. Francis Scott Fitzgerald

2 Risposte a “Le tre del mattino” – l’ora in cui tutto diventa possibile, Gianrico Carofiglio”

  1. Letto appena uscito, e quella frase “le tre del mattino” quasi casuale a metà libro mi è rimasta fissa e scolpita nella mente. In questo momento sono le tre del mattino del 30 maggio 2020.

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